
Pesticidi
Una corsa tra tecnologia, necessità e nuovi residui di fitofarmaci
I pesticidi, o prodotti fitosanitari, sono sostanze chimiche usate in agricoltura per proteggere le colture e impedire che vengano distrutte da malattie e infestazioni.
Si suddividono in:
- Insetticidi
- Acaricidi
- Erbicidi
- Fungicidi
La maggior parte dei pesticidi sono tossici e il loro utilizzo deve essere strettamente regolamentato per limitare gli effetti indesiderati. I principali argomenti a sfavore del loro utilizzo sono il fattore di rischio per la salute in termini di presenza di residui nei prodotti trattati, negli animali nutriti con tali prodotti e il pericolo di inquinamento ambientale. Queste preoccupazioni, che riguardano anche i potenziali effetti cronici, sono alla base di tutte le normative che regolamentano il loro uso e la presenza di eventuali residui negli alimenti.

Trattamento con Pesticidi
La legislazione UE, principalmente attraverso il Reg. CE 1107/2009 21/10/2009 e successive modifiche, disciplina la commercializzazione e l’impiego dei prodotti fitosanitari e dei loro residui negli alimenti.
I prodotti fitosanitari non possono essere commercializzati o utilizzati se non precedentemente autorizzati. Viene utilizzato un sistema di controllo a due livelli: prima le sostanze attive impiegate nei prodotti fitosanitari vengono valutate a livello centrale e, successivamente, i singoli stati valutano ed eventualmente autorizzano i prodotti a livello nazionale.
I livelli massimi di residuo di pesticidi (MRL) negli alimenti e nei mangimi sono disciplinati dal Reg. CE 396/2005 23/02/2005 e successive modifiche. Questo regolamento, inoltre, disciplina il controllo dei residui di pesticidi presenti nei prodotti di origine vegetale e animale.
I pesticidi sono un po’ come le droghe e il doping; appena viene stabilito un limite legislativo per un residuo in un alimento, l’industria ne sintetizza e commercializza uno diverso; per questo motivo, vista la notevole evoluzione nell’utilizzo degli antiparassitari, è opportuno controllare con frequenza come si evolve il mercato emanando specifici regolamenti che si occupano di questi aspetti. Questi regolamenti definiscono delle allerte specifiche elencando i pesticidi che devono essere monitorati nelle diverse matrici; indicano anche quanti campioni devono essere analizzati.
Il report dell’Unione Europea emesso nel 2017 riguardante i residui di pesticidi negli alimenti sottoposti ad analisi nel 2015 (The 2015 European Union report on pesticide residues in food European Food Safety Authority) indica che il 43.9% dei campioni analizzati conteneva residui di pesticidi; tra questi ben 2366 campioni avevano un contenuto di fitofarmaci superiore ai limiti previsti dalla legge.
L’EFSA ritiene sempre più stringente la necessità di valutare gli effetti aggregati, cumulativi e sinergici dei pesticidi, con particolare riferimento ad alcune classi di composti (organofosfati, carbammati, triazoli e piretroidi).
Per questi motivi l’Unione Europea ha creato un database in continuo aggiornamento in cui sono presenti i limiti massimi residuali dei pesticidi nelle diverse matrici.
Tecnica Analitica
I laboratori di controllo ufficiale devono essere accreditati secondo la norma ISO 17025 e, per le attività analitiche, devono fare riferimento al documento SANTE 11945/2015 “Guidance document on analytical quality control and method validation procedures for pesticides residues analysis in food and feed”.
I pesticidi presenti nelle diverse matrici (ortofrutta e derivati, olio, vino, acqua e prodotti di origine animale) devono essere estratti e purificati. L’ottimizzazione globale del processo dipende essenzialmente dalle caratteristiche chimiche e fisiche delle molecole che devono essere analizzate e dalla matrice da cui devono essere estratte.
Il metodo QuEChERS (Quick Easy Cheap Effective Rugged e Safe), seguito dall’estrazione dispersiva in fase solida (d-SPE), è una tecnica di preparazione dei campioni semplice e agevole, ideale per l’analisi multiresiduale di pesticidi in un’ampia varietà di prodotti alimentari e agricoli. Rispetto alle tradizionali tecniche questa soluzione rende la preparazione del campione più facile, efficace, veloce, economica e sicura permettendo di dedicarvi minor tempo.
In virtù del gran numero di principi attivi da considerare, circa 500, è necessario l’utilizzo di tecniche strumentali estremamente sofisticate; in particolare devono essere utilizzate contemporaneamente 2 tecniche analitiche definendo quello che è un metodo multi-classe e multi-residuo.
- La cromatografia liquida ad alta prestazione accoppiata alla spettrometria di massa triplo quadrupolo (HPLC-MS/MS) permette di identificare e quantificare i residui di pesticidi con medio e altro punto di ebollizione.
- La gas cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa triplo quadrupolo (GC-MS/MS) permette di determinare i residui di pesticidi con basso punto di ebollizione.

TQ GC-MS
Triple Quadrupole Gas Chromatography-Mass Spectrometry
La cromatografia è una tecnica separativa basata sul fatto che i componenti di una miscela tendono a ripartirsi in modo diverso tra due fasi, una mobile e una stazionaria, in funzione della loro diversa affinità con ciascuna di esse.
La spettrometria di massa è una raffinata tecnica identificativa che riveste un ruolo di primaria importanza per identificare e quantificare composti in matrici complesse. Il successo della spettrometria di massa è stato reso possibile dall’abilità di estrarre specie chimiche intatte da soluzioni composte da un notevole numero di analiti, di ionizzarle e di trasferirle in fase gassosa, dove possono essere sottoposte all’analisi della formula di struttura o al loro dosaggio.
Lo spettrometro di massa permette di misurare il rapporto massa su carica (m/z) di ioni in fase gassosa di cui determina, in ultima analisi, il peso molecolare.