
Mangimi
Per mangime si intende una qualsiasi sostanza o prodotto trasformato, parzialmente trasformato o non trasformato, destinato alla nutrizione animale.
Gran parte delle coltivazioni cerealicole europee sono destinate alla produzione di mangimi e questo ci fa capire quanto sia importante tale mercato.
Per gli allevatori, il mangime rappresenta una delle principali fonti di costo ed è quindi fondamentale che la materia prima acquistata rispetti i requisiti qualitativi e di sicurezza alimentare previsti dalla legislazione vigente.
Chiunque acquisti o venda mangimi ha interesse a controllare la qualità e la salubrità della materia prima.
In particolare, si pone attenzione a:
- Informazioni Nutrizionali
- Contaminanti
- Organismi Geneticamente Modificati (O.G.M.)
- Pesticidi (Fitofarmaci)
Etichettatura Nutrizionale (ex Reg. CE 767/2009)
Il Reg. CE 767/2009 all’Art. 1 cita “L’obiettivo del presente regolamento, conformemente ai principi generali stabiliti nel regolamento (CE) n. 178/2002, consiste nell’armonizzare le condizioni per l’immissione sul mercato e l’uso dei mangimi, in modo da garantire un elevato livello di sicurezza dei mangimi e, in tal modo, un elevato livello di protezione della salute pubblica, nonché di fornire un’informazione adeguata per gli utilizzatori e i consumatori e di rafforzare il buon funzionamento del mercato interno.”
L’etichetta nutrizionale di un mangime è importante che rispetti le prescrizioni specifiche per:
- Definire la Tipologia di Mangime
- Permettere la Tracciabilità dei Prodotti
- Rispondere alle Caratteristiche Nutrizionali per cui quel particolare mangime è finalizzato
- Identificare gli animali a cui è destinato tale prodotto
Su ogni etichetta devono essere indicate inoltre la Data di Scadenza e le Istruzioni d’Uso.
Al fine di garantire un’adeguato grado di informazione all’acquirente, è opportuno indicare su ogni mangime la percentuale in peso delle materie prime presenti.
Le informazioni nutrizionali sono molto importanti per definire la razione giornaliera da somministrare all’animale di una certa specie, per soddisfare tutti i suoi bisogni e garantire così un certo rendimento.
I parametri analitici più rilevanti e presi in considerazione più spesso dalla legislazione vigente sono i seguenti:
- Valore Energetico
- Umidità
- Ceneri Grezze
- Proteine Gregge
- Oli e Grassi Greggi
- Zuccheri Totali
- Lattosio
- Amido
- Cellulosa Grezza
- Ceneri Insolubili in HCl
- Vitamina A
- Vitamina E
- Sali Minerali e Oligoelementi (Sodio, Calcio, Potassio, Magnesio, Fosforo, Ferro, Rame, Manganese e Zinco)
Il Reg. CE 152/2009 fissa i metodi di campionamento ed analisi per i controlli ufficiali degli alimenti per animali (mangimi).
Il Laboratorio C.A.I.M. utilizza esclusivamente questi metodi per la determinazione degli analiti relativi ai mangimi.
Siamo inoltre accreditati ACCREDIA per la maggior parte delle prove analitiche comunemente richieste in questo settore.
Sostanze Contaminanti nei Mangimi
Con la Direttiva 2002/32/CE e il Reg. UE 574/2011 sono stati definiti i limiti di riferimento di alcune sostanze indesiderabili nell’alimentazione degli animali.
In particolare si fa riferimento a:
- Micotossine
- Metalli (Arsenico, Piombo, Mercurio e Cadmio)
- Nitriti
- Policlorobifenili (PCB)
- Pesticidi (Residui di Fitofarmaci)
- Diossine
Nel settore dei Mangimi i contaminanti “più sentiti” e che spesso creano più problemi sono le Micotossine.
Micotossine nei Mangimi
Le Micotossine sono metaboliti secondari tossici (spesso cancerogeni) per l’uomo e gli animali e sono:
- Aflatossina B1
- Aflatossina B2
- Aflatossina G1
- Aflatossina G2
- Zearalenone (ZEA)
- Deossinivalenolo (DON)
- Ocratossina A (OTAA)
Oltre a danni salutari per l’uomo e gli animali, le Micotossine possono provocare danni economici agli allevatori di bestiame.
Infatti quando bovini ed ovini assumono derrate alimentari contenenti Aflatossine B e G, trasformano una parte di esse in Aflatossina M1.
Tale tossina, estremamente cancerogena, va inevitabilmente a contaminare il latte prodotto dagli animali stessi e destinato al consumo umano.
Secondo la legislazione vigente, per la contaminazione da Aflatossina M1 dei prodotti di origine animale, a livelli superiori a quelli imposti dalla legge, è previsto l’obbligo di distruzione dell’alimento contaminato.
Al fine di prevenire lo sviluppo di Micotossine nei Mangimi, è utile conoscere con quali condizioni ideali vi è la loro formazione.
La proliferazione di funghi e la formazione di Micotossine può avvenire sia quando una pianta è ancora in corso di coltivazione, sia nelle fasi successive di trasporto, lavorazione e stoccaggio.
E’ importante sapere che queste tossine possono permanere a lungo anche dopo l’eliminazione del fungo che ne ha dato origine.
I mangimi con un elevato contenuto di carboidrati rappresentano il substrato ideale per lo sviluppo dei funghi produttori di Micotossine.
Indice di contaminazione può essere rappresentato dalla presenza di formazioni polverulente bianche, verdastre o nere sui cereali.
Essendo la crescita fungina e la produzione di Aflatossine processi aerobi, il Grado di Aerazione risulta essere un fattore molto importante per la loro prevenzione.
Allo stesso tempo, anche Temperatura, Umidità ed Esposizione Solare sono variabili che entrano in gioco nella formazione delle Micotossine, perché ogni muffa prolifera in condizioni climatiche specifiche.
Il controllo di Micotossine nei mangimi viene spesso accentuato nei periodi dell’anno in cui certe condizioni meteo climatiche ne favoriscono lo sviluppo, ossia:
- Clima caratterizzato da temperatura elevata seguito da un forte calo termico (sviluppo di umidità)
- Stagioni con alte temperature e scarsa piovosità.
- Presenza di insetti che fungono da veicolo per le spore fungine e contemporaneamente danneggiando la pianta ne aumentano la superficie esposta all’attacco fungino.
Il nostro consiglio per la prevenzione dalla contaminazione di Micotossine nei Mangimi è di conservare il prodotto nelle migliori condizioni di Temperatura, Umidità e Grado di Aerazione.
Inoltre, un controllo analitico periodico è economicamente conveniente al fine di preservare la maggior parte del prodotto in caso di iniziale contaminazione fungina.
Il Laboratorio C.A.I.M. oltre ad essere accreditato ACCREDIA per tutte le Micotossine elencate, garantisce la consegna dei risultati analitici in 24 Ore.
Controllo degli OGM nei Mangimi
Gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) sono prodotti mediante l’impiego di tecniche di ingegneria genetica, la quale permette l’aggiunta di nuovi geni o il cambiamento di geni preesistenti nell’organismo oggetto di modifica. In questo modo è possibile intervenire sui mangimi introducendo o eliminando caratteristiche in modo mirato e preciso.
Spesso gli OGM sono utili per creare colture con caratteristiche migliorate:
- Maggiore Resistenza a Patogeni e Parassiti
- Maggiore Tolleranza ad Erbicidi
- Migliore Produttività
- Miglioramento delle Caratteristiche Nutrizionali
- Migliori Caratteristiche Organolettiche e Sensoriali
- Aumento della Shelf Life
A livello normativo, esistendo importanti differenze normative tra i vari paesi circa l’uso di OGM, si evidenzia il rischio di contaminazione da prodotti Biotech commercializzati in alcuni Stati ma non autorizzati all’interno dell’Unione Europea.
L’Unità di Biologia Molecolare del Laboratorio C.A.I.M. è in grado di eseguire il controllo degli OGM mediante screening qualitativo ad ampio spettro di target analitici.
La qualità dei dati è garantita dall’accreditamento ACCREDIA della prova analitica in oggetto.
La tecnologia analitica utilizzata si basa sull’estrazione di DNA e sull’uso di metodi Real Time PCR, i quali permettono di evidenziare in maniera specifica e sensibile la presenza di OGM.
Pesticidi nei Mangimi
I pesticidi, o prodotti fitosanitari, sono sostanze chimiche usate in agricoltura per proteggere le colture e impedire che vengano distrutte da malattie ed infestazioni.
La maggior parte dei pesticidi sono sia tossici per l’uomo che per gli animali ed il loro utilizzo è strettamente regolamentato per preservare la salute di entrambi.
La legislazione europea, principalmente attraverso il Reg. CE 1107/2009, disciplina la commercializzazione e l’impiego dei prodotti fitosanitari e dei loro residui nei mangimi.
I livelli massimi di residuo di pesticidi (MRL) nei mangimi sono disciplinati dal Reg. CE 396/2005.
Il Laboratorio C.A.I.M. è in grado di determinare i residui di pesticidi nei mangimi secondo i principi analitici riportati nel documento SANTE 11945/2015 “Guidance document on analytical quality control and method validation procedures for pesticides residues analysis in food and feed” e nel metodo ufficiale UNI EN 15662:2009.
Essendo molti i principi attivi da considerare (circa 500), è necessario l’utilizzo di tecniche analitiche estremamente sofisticate.
In particolare, devono essere utilizzate contemporaneamente due tecniche analitiche, definendo quello che è un metodo multi-classe e multi-residuo:
- La cromatografia liquida ad alta prestazione accoppiata alla spettrometria di massa triplo quadrupolo (HPLC-MS/MS) permette di identificare e quantificare i residui di pesticidi con medio ed alto punto di ebollizione.
- La gas cromatografia accoppiata alla spettrometria di massa triplo quadrupolo (GC-MS/MS) permette di determinare i residui di pesticidi con basso punto di ebollizione.